Faccio un lavoro che mi piace, ma che mi porta a farmi molte domande. E non sempre le risposte che mi dò mi piacciono.
È la sostanza chimica del “volere” e del desiderio.
Ma come funziona?
Da un punto di vista evolutivo, il nostro cervello ci premia per tutto ciò che aumenta la nostra probabilità di sopravvivenza, rilasciando nel cervello un neurotrasmettitore chiamato dopamina.
Questo è il motivo per cui è così dannatamente bello fare sesso o mangiare una fiorentina: il nostro cervello pensa che il primo equivalga al proseguimento della nostra specie e il secondo a una prolungata sazietà.
Progettiamo un mondo di gratificazioni istantanee, che riceviamo spesso senza fare alcuno sforzo.
Ci basta consumare per essere immediatamente ricompensati con una dose di dopamina.
In quanto esperto di comunicazione, sono un esperto di dopamina: lavoro per farne rilasciare quanta più possibile, per far tornare le persone più e più volte.
Penso, però, che negli ultimi anni la situazione si sia inasprita e la logica del marketing domini la società.
In quanto esperto di comunicazione, sono allenato a riconoscere queste dinamiche e sono finito per vederle ovunque.
A me non piace, lo trovo snaturante, sporco e, soprattutto, eccessivo.
Per questo, nel corso della mia carriera ho deciso di NON lavorare per determinate categorie merceologiche – indipendentemente dalla remunerazione – e cerco di tenere sempre a mente l’impatto che queste tecniche possono avere sulle persone e sulla società.
È la sostanza chimica del “volere” e del desiderio.
Ma come funziona?
Da un punto di vista evolutivo, il nostro cervello ci premia per tutto ciò che aumenta la nostra probabilità di sopravvivenza, rilasciando nel cervello un neurotrasmettitore chiamato dopamina.
Questo è il motivo per cui è così dannatamente bello fare sesso o mangiare una fiorentina: il nostro cervello pensa che il primo equivalga al proseguimento della nostra specie e il secondo a una prolungata sazietà.
Progettiamo un mondo di gratificazioni istantanee, che riceviamo spesso senza fare alcuno sforzo.
Ci basta consumare per essere immediatamente ricompensati con una dose di dopamina.
In quanto esperto di comunicazione, sono un esperto di dopamina: lavoro per farne rilasciare quanta più possibile, per far tornare le persone più e più volte.
Penso, però, che negli ultimi anni la situazione si sia inasprita e la logica del marketing domini la società.
In quanto esperto di comunicazione, sono allenato a riconoscere queste dinamiche e sono finito per vederle ovunque.
A me non piace, lo trovo snaturante, sporco e, soprattutto, eccessivo.
Per questo, nel corso della mia carriera ho deciso di NON lavorare per determinate categorie merceologiche – indipendentemente dalla remunerazione – e cerco di tenere sempre a mente l’impatto che queste tecniche possono avere sulle persone e sulla società.